martedì 14 giugno 2011

Fatti ordinari e straordinari di una vita ordinariamente straordinaria

Dovrei raccontare un sacco di cose, fatti e pensieri che in questo ultimo week end si sono accumulati nel mucchio sempre più confusionario "fatti ordinari e straordinari di una vita ordinariamente straordinaria".
Domenica mi sono recato alle urne per il referendum. Da quel che mi ricordo non andavo a votare dal 2003, per le elezioni europee (ricordo male?!), e questo non per una mancanza di senso civico ma per la mia visione un pò roussoniana. Si, il mio pessimismo caratteriale si manifesta anche sul mio credo filosofico-politico. Da grande estimatore di Rousseau non vedo molto di democratico nelle attuali forme di governo che si definiscono tali. Il referendum però è forse la forma che più si avvicina alla volontà popolare, anche se vorrei ricordare che si trattava di un referendum abrogativo, indi per cui noi cittadini eravamo chiamati ad esprimerci su delle leggi emesse... non da noi! E la chiamano democrazia... mah! Sorvolo questo punto, altrimenti inizio a decantare Il Contratto Sociale, e a quest'ora non lo trovo molto digeribile...
La domenica pomeriggio l'ho dedicata ad un accrescimento culturale, recandomi in quel di Milano a visitare la mostra dell'Impressionismo a Palazzo Reale. Più che accrescimento culturale ho effettuato un "tamponamento delle falle di ignoranza" della mia scarsa (oserei dire quasi minima) cultura artistica. Entusiasto. Questo è l'aggettivo che più mi si addiceva finita la visita. Anche se l'impressionismo è il movimento per cui ho nutrito sempre più interesse non pensavo che un contatto così diretto mi avrebbe emozionato così tanto. Certo non sono stato vittima della sindrome di Stendhal ma mi son ripromesso di effettuare più spesso "accrescimenti culturali" in ambito artistico.
Ieri sera son tornato di nuovo a Milano, questa volta per interesse musicale. In un noto locale suonavano infatti i miei amici Left Behind che ultimamente si stanno dando alla pazza gioia suonando al ritmo di un concerto a settimana e su territorio nazionale. Bel concerto e bel locale. Locale che si propone come ritrovo d'arte e cultura e "luce guida per creativi e tutti coloro che hanno dei talenti da mostrare" (citazione presa dal loro sito). Peccato che per un café dopo le 19:00 ti chiedono 5 euro o per una birra media 7 euro. Prezzi facilmente riscontrabili in molti locali milanesi, vero, ma il mio dubbio è che il locale in questione non sia semplicemente un posto borghese che si maschera da "spazio comune alternativo". Chiudo qui sottolineando che le critiche sono anche influenzate dal mio sempre più arido portafoglio. Questi due giorni consecutivi in visita a Milano, inoltre, non hanno fatto che rafforzare la mia idea che la gran Milan è l'antitesi della città a misura d'uomo.
Ciao

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