giovedì 5 maggio 2011

Fermarsi o proseguire?

Questa è la domanda chiave... o almeno lo è in questo momento. Domanda che è sgattaiolata nella mia mente a metà del terzo spritz. Domanda che riguarda un discorso prettamente alcolico, si. Eppure una volta per aperitivo intendevo Negroni, con il conseguente "si salvi chi può" detto unanime da chi mi era attorno. Al bancone riuscivo a fare scuola anche a chi aveva il doppio della mia età. Ok, battuta riciclata e di cui (forse) non dovrei andarne fiero. Ma è la verità. Verità come del resto lo è il fatto che riesco a scrivere in modo più fluido e soprattutto a me congeniale solo quando ho bevuto "un bicchiere di troppo" o sono in uno stato depresso-malinconico, o addirittura entrambe. Questo fa molto poeta maledetto, si, ma di poeta ho ben poco, forse sul maledetto se ne può discutere... ah ah ah...
Per fortuna l'altro giorno è arrivato in soccorso un mio amico che, probabilmente grazie ai suoi studi di psicologia, riesce meglio a "decifrare le persone" (se così s può dire), o forse è riuscito a leggermi in quanto "conoscente". Lui, come altri, mi ha confermato che lo "scrivere" e soprattutto il piacere di farlo non può altro che essere benefico, in qualunque condizione mi trovi. Questo non voglio che significhi che il mio fegato sarà condotto alla morte solo per un mio capriccio o per semplificare le cose, no, tutt'altro, dico solo che devo imparare a sfruttare ogni momento in cui mi sento "particolarmente ispirato" per fare ciò che mi piace... scrivere.
A questo punto la domanda "Fermarsi o proseguire?" non è più soltanto una banalità, inizia a invadere altri campi, delineandosi di contorni che, seppure sfuocati, delimitano obiettivi reali da fittizie conquiste quotidiane.
Va bene, le varie finestre aperte su cui sto scrivendo e il terzo spritz (per fortuna mi son fermato al terzo!) iniziano a farmi perdere il filo logico del discorso. Abbandono quindi questo post, sperando di aver scritto qualcosa di sensato...
V'là, au revoir mes amis.

1 commento:

  1. Nella vita la teoria è che devi fare quello che ti piace veramente...metà è capire quello che ti prende sul serio...e l'altra metà è sbattersi per arrivare dove vuoi...
    Ovviamente proseguire, lo diceva pure il caro vecchio Alex, no???

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